The Center
Napoli è una città che vive nel ricordo del passato e nell'attesa di un futuro che non diventa mai presente. Anche il tempo resta imprigionato nella rete delle mille contraddizioni di questa città sospesa tra Europa e Medioriente, avvitato in una spirale in cui lo ieri, l'oggi e il domani si avviluppano in nodi inestricabili. Il Centro Direzionale a due passi dalla stazione Garibaldi è l'icona di questo groviglio: geometrie perfette disegnano prospettive sospese sul degrado che preme sui viali e le piazze, ossida le aiuole con i resti di improvvisati bivacchi, deprime i passi dei visitatori con le saracinesche ammaccate dei locali chiusi, da cui affiorano ancora buste di una corrispondenza senza più destinatari. Il mio progetto cerca nell'oggi le tracce del sogno di ieri, di un momento il cui il futuro sembrava a un passo, incantato a specchiarsi nelle enormi vetrate e il tempo appariva finalmente imbrigliato. Come il Sebeto, l'antico fiume che scorre carsico sotto le fondamenta, svenato dalle idrovore, infaticabili custodi di un sogno d'avvenire perennemente sul punto di essere sommerso per sempre.